BOTTA E RISPOSTA TRA R e LauraAnna:

LA: Ciao Riccardo,
sono LauraAnna.

Ti ringrazio innanzitutto per avermi scritto, e vado subito a commentare ciò che hai voluto dirmi.
Mi permetto, per comodità, di inserire le mie affermazioni all'interno stesso del tuo testo, così da toccare ogni punto.

R:

a me pare che la bellezza eventuale del corpo sia da custodire, e fallace, poichè la vera bellezza è nel cuore.

LA: Che la bellezza sia da custodire, può essere un'affermazione corretta, ma io personalmente ritengo che sia più da creare, conservare e continuare a coltivare: le basi di partenza sono importanti, ma la "bellezza" in sè è un concetto talmente soggettivo, che io preferisco utilizzare il termine "fascino". E su questo si può lavorare, migliorare e creare anche con scarse basi di partenza.
Al contrario, la bellezza che risiede all'interno del nostro cuore può trasformarsi facilmente in "bruttezza" in seguito agli avvenimenti della vita. E non credo sia così raro. Se partiamo dal presupposto che un cuore nasca "puro e bello", possiamo quasi certamente affermare che con il succedersi degli accadimenti quelle qualità andranno a "sporcarsi" sempre più. Talvolta si riuscirà a tornare all'originale splendore, tal'altra no.

R:

Perciò credo sia più delicato riservare la nudità fisica per il proprio coniuge o sposo o sposa per me uomo, piuttosto valorizzerei la nudità spirituale come libertà interiore.

LA: Per me il posare nuda o vestita è solo e semplicemente lavoro. Non avendo più, nè probabilmente più avendo in futuro, altro compagno, non ho altri cui riservare la nudità dell'intimità. E questa è comunque estremamente differente da quella esibita sul set fotografico: quando lavoro, so di essere apprezzata. Nella vita privata mi vergogno a mostrarmi senza nulla addosso e mi vergogno ancora di più a guardare un'altra persona nuda. Lo trovo tremendamente imbarazzante. Credo che l'unica salvezza in situazioni di intimità sia la luce spenta.
La nudità spirituale è quanto di più facilmente opprimibile ci sia, soprattutto da parte di persone che ci circondano e che hanno grande influenza sulla nostra vita (leggi "famiglia"). Personalmente la mia, di libertà interiore, si esprime solo quando sono sul set. Mai ne ho la possibilità, nella vita di tutti i giorni.

R:

Come sai l'uomo si attacca alla carne e alla sensualità come fosse un fine, allora nel caso della donna direi che le può riuscire di attrarre col corpo ma poi esso le impedisce il contatto vero con l'uomo cui aspira.

LA: Toglierei il "come sai": se fossi riuscita una sola volta a tenermi un uomo permettendogli di attaccarsi a quella che era la mia figura e la mia sensualità, mi sarei risparmiata tanta sofferenza e l'inaridimento di ogni pulsione verso l'apprezzare il prossimo.
Quindi forse quanto scrivi può essere generalizzato, ma ti prego, istruiscimi in modo da poter rientrare nella media statistica. Pienamente concorde invece sulla seconda parte della frase, ove sostieni che alla donna viene impedito blablabla. Oh, quanto concordo!

R: Pur nella moda rispetterei la delicatezza e il pudore, per valorizzare lo spirito.

LA: Qui ahimè non siamo noi a dettare i canoni e molto spesso si sceglie di puntare sulla volgarità e l'apparenza prepotente rispetto alla delicatezza di qualcosa che può essere delizioso. Credo che l'unica cosa da fare sia agire nel proprio piccolo rimanendo il più coerenti possibili con i propri pensieri, ma questo non esime dal commettre errori più o meno importanti o i cosiddetti "passifalsi".

R:

E' chiaro che a noi maschi piaccia la femmina nuda poichè la natura stessa prevede accoppiamenti, solo che tra uomo e donna dovrebbe esserci amore e non accoppiamento fisico

LA: Soprattutto perché l'accoppiamento fisico è qualcosa di così disgustoso e forzato, se non avviene con la persona che si ama e desidera nel profondo del cuore.

R:

Ciaoo e felice domenica, se vuoi scrivimi pure a ****, carissima LauraAnna

LA: E' ciò che sto facendo, e rinnovo l'augurio di una piacevole domenica, avendoti fatto attendere esattamente una settimana per la risposta.